Il calcestruzzo
I contenuti di questa sezione sono tratti dalla nuova edizione del volume “Calcestruzzo e imprese” di Roberto Marino (Edizioni ImReady, settembre 2025).
L’intento è quello di offrire uno strumento utile a un pubblico non specialistico ma interessato ad approfondire la conoscenza del materiale.
Che cos’è il calcestruzzo
Il calcestruzzo è il materiale eterogeneo da costruzione più impiegato al mondo. È composto da cemento, o legante idraulico, acqua, sabbia, ghiaia o pietrisco, additivi, aggiunte minerali, filler calcarei e fibre. La miscelazione di questi componenti genera un impasto con determinate proprietà reologiche che ha la capacità di aderire con altri materiali, per esempio il ferro, per poi indurire progressivamente e raggiungere le resistenze meccaniche prescritte.
Fin dall’antichità, il calcestruzzo ha rappresentato la base di molte straordinarie opere. I Romani lo utilizzavano per strade, ponti e acquedotti: molte di queste strutture esistono ancora oggi, a testimonianza della loro capacità di resistere nel tempo.
Oggi il calcestruzzo è impiegato negli edifici, nelle infrastrutture, nelle opere industriali e nelle opere con architetture complesse. È un materiale “a chilometro zero”, perché prodotto con materiali locali e può essere adattato a ogni tipo di prescrizione, dalla più semplice a quella più ambiziosa.
La sua maggiore caratteristica non sta solo nella resistenza meccanica, ma nella sua versatilità: con una corretta progettazione e posa, il calcestruzzo garantisce sicurezza, sostenibilità e durabilità delle costruzioni.
Come si produce
La produzione del calcestruzzo avviene in impianti dedicati, dove tutti i componenti vengono dosati e miscelati secondo precise prescrizioni progettuali e normative.
Il processo si articola in tre passaggi principali:
- Dosaggio: ogni componente (cemento, aggregati, acqua, aggiunte e additivi) viene pesato con precisione, in conformità alle norme vigenti e alle prescrizioni.
- Miscelazione: gli ingredienti vengono miscelati in autobetoniera, o premescolatore, per ottenere un prodotto omogeneo, trasportabile e pronto all’impiego.
- Controllo: il calcestruzzo fresco viene verificato per garantire il rispetto dei requisiti previsti dalle prescrizioni progettuali, quali la resistenza meccanica, conforme alla classe di esposizione ambientale, classe di consistenza.
A seconda delle necessità costruttive, si impiegano fibre d’acciaio o sintetiche, per migliorarne la duttilità, aggiunte minerali, per ottimizzare prestazioni e impatto ambientale, filler calcarei per migliorare la robustezza e la reologia. L’intero processo è controllato per assicurare qualità, sicurezza e conformità alle normative tecniche.
Prescrizione e qualità
Il calcestruzzo non si ordina a dosaggio, ma sulla base di prestazioni stabilite dal progettista nei capitolati di lavoro.
Infatti, il progettista definisce almeno quattro prescrizioni fondamentali:
- Resistenza caratteristica: indica la capacità del materiale di sopportare i carichi previsti
- Classe di esposizione ambientale: indica le condizioni esterne a cui la struttura sarà esposta (gelo, cloruri, carbonatazione, agenti chimici).
- Classe di consistenza: definisce la lavorabilità del calcestruzzo fresco, conforme alla geometria del getto e ai mezzi di posa impiegati dall’impresa costruttrice.
- Dimensione massima dell’aggregato e dimensione minima dell’aggregato da impiegare nel confezionamento del calcestruzzo.
Una prescrizione corretta consente al produttore di realizzare una miscela che garantisce al committente prestazioni affidabili nel tempo.
Dalla produzione al cantiere
Una volta prodotto, il calcestruzzo viene trasportato in cantiere tramite autobetoniera e, se necessario, pompato fino al punto di getto.
In questa fase, è essenziale che il materiale arrivi con le stesse caratteristiche con cui è stato preconfezionato: per tale ragione, si effettuano controlli sulla miscela in conformità alle Norme Tecniche per le Costruzioni
Durante il getto è fondamentale evitare errori comuni, come l’aggiunta d’acqua in autobetoniera durante lo scarico, che può compromettere la resistenza e la durabilità della struttura.
Un corretto posizionamento e una vibrazione adeguata consentono al calcestruzzo di riempire le casseforme senza segregazioni e con una finitura uniforme.
La qualità finale dell’opera dipende dalla cura con cui ogni fase viene eseguita.
Cura e stagionatura
Dopo il getto, il calcestruzzo entra in una fase determinante per la buona riuscita dell’opera: la maturazione. Durante questa fase, all’interno della matrice cementizia avvengono reazioni chimiche che assicureranno prestazioni e durabilità secondo i requisiti richiesti dal progettista.
Per garantire durabilità e prestazioni, la superficie del getto va protetta da evaporazione, sbalzi termici, pioggia, vento e gelo. Tra le operazioni che si dovranno eseguire si possono riassumere quelle maggiormente indicate dalle normative:
- mantenere la cassaforma più a lungo possibile
- al disarmo, bagnare la struttura e proteggere la superficie con teli o tessuti tenuti costantemente umidi
- usare prodotti specifici che riducono la perdita di umidità superficiale
La stagionatura corretta è tanto importante quanto il getto stesso: una cura e una stagionatura insufficiente possono portare a fessurazioni di varia origine, compromettendo la qualità della struttura.
Applicazioni e innovazione
Il calcestruzzo è protagonista in molti settori dell’edilizia e delle infrastrutture:
- Edilizia residenziale e commerciale: fondazioni, solai, pilastri e pareti.
- Infrastrutture: ponti, gallerie, strade e opere idrauliche.
- Architettura e design: facciate a vista e forme complesse.
- Applicazioni speciali: pavimentazioni industriali, getti massivi, calcestruzzi fibrorinforzati e autocompattanti.
Accanto all’uso tradizionale, la ricerca scientifica e tecnologica porterà allo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi, quali calcestruzzi a basso impatto ambientale, impiegando aggregati di riciclo e di recupero da demolizioni, tecniche per ridurre le emissioni di CO₂ e soluzioni innovative per aumentare la durabilità delle strutture.
In questa evoluzione, il processo produttivo certificato e il rispetto delle norme tecniche restano la chiave per costruire in modo sicuro, sostenibile e responsabile.
